INTELLIGENCE INSIDER

Gregory Alegi
Gregory Alegi è storico militare e giornalista. Presso la LUISS Guido Carli è docente a contratto di Storia delle Americhe nella facoltà di Scienze Politiche. Presso la Business School insegna dal 2008 Basic Aeronautics nell’Aviation MBA, nonché corsi specifici per le esigenze di varie aziende. Insegna Storia Aeronautica presso l’Accademia Aeronautica dall’a.a. 1997-98, nell’ambito del corso di laurea in Scienze Aeronautiche gestito dalla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di napoli “Federico II”. Tiene, infine, corsi di formazione professionale continua per l’Ordine dei Giornalisti. Gregory Alegi fa parte dei comitati editoriali delle riviste The Aviation Historian e Air Press. E’ stato fondatore e direttore di Dedalonews, quotidiano telematico di aerospazio, sicurezza e difesa online dal 2005 al 2014. In precedenza è stato Capo Redattore del mensile “Pegaso” e direttore editoriale di “Ali Antiche”. Siede nel Comitato di gestione della Fondazione Jonathan e in quello Scientifico della Fondazione ICSA.
1. Qual è stato storicamente il ruolo dell'Aeronautica Militare italiana nei servizi segreti? Può fornire esempi specifici di come l'aviazione è stata coinvolta in operazioni di intelligence o sicurezza nazionale?
​
In quanto forza armata con prevalente dimensione tecnologica, il contributo dell’Aeronautica Militare alla dimensione intelligence si articola prevalentemente su due pilastri.
(a) Ricognizione, nelle sue varie forme, volta ad accertare presenze di forze o infrastrutture di interesse
(b) Techint, con acquisizione, descrizione e valutazione dei sistemi e delle loro capacità.
Una terza componente, in qualche modo afferente all’HUMINT, è stata riconducibile alle attività di formazione del personale navigante a lungo svolto per altri paesi, come Libia e Iraq, e il successivo mantenimento di rapporti. In anni più recenti l’imponente sviluppo delle capacità C4ISR ha dato una connotazione operativa ordinaria ad alcune missioni prima tipicamente dei servizi; in più, la forza armata ha sviluppato alcune capacità nel campo delle forze speciali. Una classica operazione di TECHINT fu l’osservazione clandestina degli allenamenti degli idrocorsa britannici con strumenti stroboscopici, al fine di ricavarne dati prestazionali in vista della Coppa Schneider del 1931.
​
2. Considerando la sua esperienza nella storia dell'aviazione, quali erano le tecnologie o gli aerei chiave utilizzati dai servizi segreti italiani in passato? Ci sono episodi storici particolarmente interessanti da menzionare?
​
La componente da ricognizione è stata per 20 anni dotata di Republic RF-84F Thuderstreak con sistema fotografico Trimetrogon, con capacità “da orizzonte a orizzonte”, impiegata con una certa frequenza per documentare installazioni o forze dei paesi viciniori o litoranei d’interesse, anche grazie alla capacità di ripresa restando negli spazi aerei internazionali. Si noti come sotto certi aspetti tale capacità convenzionale sia andata riducendosi con il passaggio al successivo RF-104G e poi agli AMX con pod fotografico. La trasformazione più profonda in questo ambito si è avuta con l’acquisizione di capacità satellitari di osservazione della Terra. Dagli anni Settanta ha preso consistenza sempre maggiore la capacità elettronica, sia come ascolto sia come individuazione di frequenze, concentrate nel 71° Gruppo Guerra Elettronica. Questo rendeva possibile, per esempio, una conoscenza abbastanza dettagliata delle comunicazioni libiche. Il contributo industriale nazionale era soprattutto sugli equipaggiamenti e dotazioni specifici per il ruolo, che potevano essere installati su piattaforme di origine straniera (EC-119) o nazionali (G.222VS). Una terza dimensione è quella cyber, naturale estensione dell’attività sulle reti di comunicazione, che vede l’Aeronautica ben posizionata nella formazione e impiego di operatori. Benché i dettagli operativi restino classificati, è noto che il VS fu impiegato per ascoltare comunicazioni durante il caso Achille Lauro (1985) e durante la crisi con la Libia (1986), quando, nonostante la vulnerabilità legata all’essere disarmato e relativamente lento, si spinse ad operare nel golfo della Sirte.
​
3. Come le attività dei servizi segreti italiani, in particolare nell’ambito dell'aviazione militare, hanno influenzato le dinamiche geopolitiche del paese? Ci sono situazioni specifiche in cui queste attività hanno avuto un impatto significativo?
​
Le capacità dell’Aeronautica Militare hanno influito sulle dinamiche di sicurezza del Paese soprattutto attraverso i pilastri caratteristici dell’airpower (flessibilità, rapidità, versatilità), gradualmente accresciuti dall’ampliamento del raggio legato al cambio di piattaforma e all’acquisizione di moltiplicatori (p. es. tanker, sistemi di scoperta aeroportati etc.). Questo ha avuto un impatto diretto sulla capacità del Paese di inserirsi con ruoli di responsabilità nelle operazioni multinazionali. Un uso particolare riguarda l’infiltrazione ed esfiltrazione di personale, tanto operatori quanto altre categorie. Se si accetta l’elemento di rischio connesso alla scoperta e/o intercettazione, il mezzo aereo si presta infatti ad accedere rapidamente a territori non raggiungibili per via di superficie. In alcuni casi, velivoli con caratteristiche idonee possono atterrare su piste cortissime o campi e lasciare/prelevare personale; in altri, il velivolo può lanciare dall’interno degli spazi nazionali o internazionali personale (non necessariamente dell’Aeronautica) che poi, grazie al paracadute, scenderà nel territorio d’interesse. È noto che questa capacità è stata disponibile fino agli Ottanta, ma per evidenti motivi non si hanno dettagli sull’effettivo uso.
4. Come i servizi segreti italiani collaborano o hanno collaborato con altri servizi segreti internazionali, soprattutto in campo aeronautico? Ci sono esempi di cooperazione che ha avuto un impatto notevole?
Al di fuori dello stretto ambito operativo, la collaborazione nel campo dell’intelligence è prevalentemente nell’ambito TECHINT, nelle sue diverse declinazioni e con la consueta modalità dello scambio informativo, in base al quale nulla si concede senza una contropartita immediata o futura. Un esempio di questa modalità si può rinvenire nel caso del MiG-23 precipitato in Calabria nel luglio 1980, un velivolo ancora recente e poco conosciuto in Occidente. Oltre ad esaminare e studiarne il relitto in proprio, il 2° Reparto SIOS concesse l’accesso ai servizi statunitensi. Un altro esempio è la raccolta e modellizzazione delle emissioni elettromagnetiche, che possono poi essere condivise con i servizi amici nell’ambito di scambi di reciproco interesse.
5. Dato il suo background nell'aviazione militare, quali sfide e opportunità attuali potrebbero i servizi segreti italiani affrontare nel contesto delle nuove tecnologie e minacce emergenti?
L’organizzazione della sicurezza italiana ha superato da tempo la divisione funzionale tra servizi civili e militari, sostituendola con quella tra ambito domestico e internazionale. Nel campo della difesa, la responsabilità primaria è, anche in questo caso da molto tempo, concentrata in ambito interforze, come articolazione dello Stato Maggiore Difesa. Con tutto ciò, è evidente che in numerosi settori permane una “competenza ambientale” applicabile anche per quanto riguarda l’intelligence, attraverso articolazioni di forza armata o singoli militari con specifiche competenze inseriti in strutture interforze.
-
Ricognizione e sorveglianza: per quanto la fruizione del dato sia interforze, la loro raccolta da alte quote (anche extra-atmosferiche) resta un ambiente vocato al contributo dominante dell’Aeronautica Militare lungo l’intera filiera dal volo/lancio alla raccolta, trasmissione ed elaborazione dati.
-
Strettamente connesso: la necessità di trasferire in modo sicuro enormi masse di dati ha reso l’Aeronautica consapevole e preparata nell’ambiente cyber, tanto passivo (protezione) quanto attivo. Questo lascia prevedere un ruolo prevalente anche in questo settore fortemente in crescita.
-
Parzialmente connesso: la capacità di calcolo, legata al supercalcolatore A.M. ordinariamente utilizzato in ambito meteo.
-
TECHINT: la capacità di analizzare e valutare sistemi tecnologici negli ambiti aerospaziali e in quelli elettronici e cyber. Questo potrebbe comprendere, a titolo puramente teorico, la valutazione di UAV, di sensori, di missili e di altro equipaggiamento comunque acquisito.
​​
6. In che modo l'industria aeronautica italiana è coinvolta o è stata coinvolta nelle operazioni dei servizi segreti? Ci sono aspetti specifici di sviluppo tecnologico o produzione di aeromobili che hanno avuto un impatto significativo?
​
L’industria aeronautica italiana si è concentrata tradizionalmente nella costruzione di velivoli e integrazione dei relativi sistemi, sviluppando quanto richiesto dalle forze armate in base ai propri programmi. In questo senso, non risultano specifiche per aerei-spia, ma solo, come già ricordato, l’allestimento di un limitato numero di piattaforme con equipaggiamenti specifici. Il contributo maggiore è perciò venuto dal settore elettronico, in particolare attraverso alcune imprese con capacità elevate in alcune importanti nicchie.
​
​